Venti tavolette di cioccolato

E’ un’autentica autobiografia, sensibile, intelligente, vivace, triste, malinconica, che, senza far venire meno importanti annotazioni psicologiche, ambientali e descrittive di stati d’animo e di costume, restituisce sentimenti di rispetto e di amore, di lontananze, di delusioni e gioie, di desiderio di riscatto, ma anche grande umanità e profondo attaccamento alle proprie radici.

E’ una storia di ieri, di un semplice ragazzo di dieci anni strappato alla sua terra alle pendici della Sila (Fantino, frazione di San Giovanni in Fiore) per studiare a Cosenza dopo aver vinto una borsa di studio. Il dolore dell’autore è palese.

Il nucleo centrale del suo raccontare il vissuto è intessuto di mille emozioni e di varie problematiche ma non mancano le pennellate di colore e di un certo effetto poetico toccante.