Eja Mater, fac ut ardeat cor meum

7,00


Composizione per coro a 7 voci miste a cappella del compositore italiano Luigi Benincasa.

Nasce sulla settima stanza dello Stabat Mater (Stava la madre), preghiera in latino (o più precisamente una sequenza) del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. La prima parte dello Stabat Mater, rappresenta la meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, nel momento della crocifissione e durante la passione di Cristo. La seconda parte incomincia con le parole Eja Mater, fons amoris (Oh Madre, fonte d’amore) è l’invocazione dell’umile fedele che implora Maria di renderlo partecipe di quel dolore provato nel momento in cui Gesù vive la crocifissione.

La composizione include anche l’ottava stanza nella quale il fedele si rivolge a Maria dicendogli: Fà che il mio cuore arda nell’amare Cristo Dio per fare cosa a lui gradita.

La piena consapevolezza di un amore sconfinato, devoto a Cristo e messaggero di un puro e leale sentimento: Vivere il dolore come autentico gesto di fede!
Il linguaggio armonico tipicamente modale, evidenzia con particolare sentimento tutto il testo latino.

Ogni singolo momento è denso di compassione e profonda dolcezza. Il brano si caratterizza per una marcata sensibilità verso le parole del testo: “cor meum” “fac ut ardeat” “complaceam”, dove l’impulso di rispetto e devozione da parte dell’orante è più sentito.

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Descrizione volume

F.to A4, 6 pagine + copertina